L’approccio alle risorse storiografiche che il digitale consente è a 360 gradi: si basa su tutti i generi di risorse, ci spiega il professor Nicola Barbuti. È quindi un approccio olistico al cultural heritage, che comprende tutti i tipi di materiali, fino ad arrivare anche al cinema, soprattutto ai film più datati. Naturalmente, con un’attenzione ai diversi tipi di reperti. Il problema è come utilizzare questi informazioni in termini di conservazione non solo come dati fini a sé stessi ma anche e soprattutto come fonte di conoscenza dei processi tramite cui si sono generati.