Bari vecchia, una app per salvare la scuola “San Nicola” dalla chiusura

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La scuola “Umberto I-San Nicola” di Bari vecchia a rischio chiusura. Solo sette iscrizioni per la classe di prima media 2019/2020: sembra ormai segnato il destino dello storico istituto scolastico della città vecchia, che è stato per decenni punto di riferimento di tante generazioni. O forse no: l’intera popolazione scolastica rifiuta l’ipotesi chiusura del plesso e corre alle contromisure. Fra queste una app per smartphone e un video, per far comprendere ai genitori di Bari vecchia l’importanza di iscrivere i propri figli nella scuola di quartiere, mettendo da parte la pratica della “migrazione” verso altre zone della città. La app “San Nicola salva la nostra scuola” è scaricabile dalla piattaforma Metaverse, disponibile su Play store.

La “Umberto I-San Nicola”, infatti, è l’unica scuola media di Bari vecchia, dotata di laboratori e attività didattiche e formative di avanguardia e d’eccellenza. L’Istituto, che sorge accanto alla Basilica di San Nicola, per decenni ha contribuito alla formazione di migliaia di ragazzi cresciuti nel borgo antico del capoluogo barese, grazie a un personale docente di prim’ordine.

Social Video5 minutiLa app “San Nicola salva la scuola”Riccardo Resta

Ecco, quindi, che un pool di esperti ha coinvolto i ragazzi in un’iniziativa che è sì promozionale, ma vuole anche accendere i riflettori su quello che sarebbe un evento nefasto per l’intera città vecchia. Di qui l’idea e la realizzazione della app, nel corso di un Living Lab di inclusione sociale in collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici DISUM dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, la Scuola nazionale a rete per la Formazione nel Digital cultural heritage, Arts and Humanities DICULTHER, i giovani studenti del corso ITS per Tecnico Superiore per la promozione e valorizzazione del turismo culturale digitale ed esperienziale coordinato da UNIBA, Lorenzo Scaraggi di Vostok100K e Paolo Azzella di Quorum Italia S.r.l.c. «Si può scaricare liberamente da internet e si creano dei percorsi multimediali con attività di gaming e interazioni dirette con l’utente – spiega il prof. Nicola Barbuti del dipartimento Disum dell’Università di Bari, durante la presentazione di questa mattina nel plesso Corridoni. Si creano fantasmi digitali, che guidano l’utente in percorsi ludici e di visita». Un lavoro a cui gli studenti hanno partecipato in prima persona «Sia in termini di scelta dei contenuti sia in termini di produzione e di costruzione del percorso», prosegue Barbuti.

Oltre alla app un video-racconto dell’importanza strategica della scuola per il quartiere. Lorenzo Scaraggi di Vostok100K, che ha realizzato il contenuto video, spiega: «Abbiamo messo la telecamera davanti a dieci ragazzi e con loro abbiamo chiacchierato. Abbiamo lavorato sui ricordi, tramandati di generazione in generazione, e sui pregiudizi. Spesso gli stessi abitanti del centro storico preferiscono iscrivere i figli fuori dalle mura di Bari vecchia, causando lo spopolamento che ha determinato le pochissime iscrizioni alla prima media».

Il prof. Giuseppe Capozza, dirigente dell’istituto “Umberto I-San Nicola”, aggiunge: «Il nostro è un servizio culturale qualificato per le famiglie di Bari vecchia. Il calo delle iscrizioni è dovute a due cause: il primo è il decremento demografico, poi la volontà delle famiglie (soprattutto le più giovani) di iscrivere i figli a scuole di fuori del quartiere. La app è una operazione di immagine; non ci aspettiamo che assicuri un incremento delle iscrizioni. Così come le attività didattiche di qualità non sono bastate a convincere i genitori. Questo è dovuto non tanto alla qualità del servizio scolastico, quanto invece alle aspirazioni che le singole famiglie hanno per i loro figli».

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